Ultima modifica: 12 settembre 2018

Un po’ di storia…

Con il termine “asilo” si intendeva definire un vero e proprio istituto prescolastico organizzato sulla base di metodici e graduali esercizi che permettevano lo sviluppo fisico, intellettuale e morale del bambino. Sulla base di questo principio, a Cremona nel 1827 fu fondato il primo asilo da Ferrante Aporti, abate pedagogista del tempo.

Oltre all’insegnamento delle prime basi della religione e della conoscenza dell’uso e utilizzo degli oggetti più comuni, ai fanciulli ammessi alla scuola veniva somministrato anche un pasto caldo offerto gratuitamente dalla struttura.

Con l’apertura del primo asilo a Cremona, nel resto dell’Italia si estesero strutture atte a occuparsi della cura e dell’educazione di bambini, molte delle quali vennero fondate da Congregazioni religiose.

Un esempio di queste Congregazioni fu quella delle Suore di Carità al servizio dell’infanzia fondata a Lovere dalle Sante Bartolomea Capitanio e Vincenza Gerosa nel 1832.

La capacità e l’opera caritatevole di queste suore nei confronti dei fanciulli impressionò positivamente il parroco di Rovellasca, Don Giovan Battista Ambrogini che si rivolse alla Superiora della Congregazione con lettera datata 24 novembre 1900 per ottenere l’invio di alcune suore allo scopo di affidare la gestione dell’istituendo asilo.

Nello stesso anno il Sig. Anselmo Giuseppe Cattaneo mise a disposizione dei locali di sua proprietà, in donazione, per la creazione dell’asilo e per il bene dei bambini, lasciati troppe ore soli nei cortili e nelle strade.

La Madre Superiora Suor Angela Ghezzi, giunta la lettera del Signor Prevosto, destinò tre suore per la gestione dell’asilo di Rovellasca, che vennero accolte alla stazione delle Ferrovie Nord il 26 novembre 1900 da Don Ambrogio, dal benefattore Anselmo Giuseppe Cattaneo, dal Presidente dell’Opera Pia Cav. Antonio Carugo, dal sindaco Sig. Biraghi e da tanta gente comune.

Accompagnate su di una carrozza alla Chiesa Parrocchiale, le Suore si sistemarono nello stabile donato e il giorno dopo aprirono per la prima volta le porte d’ingresso dell’Asilo che accoglieva bambini tra i tre e i sei anni di entrambi i sessi.

Per il primo anno di asilo le suore rimasero tre; nel 1902 però emersero rilevanti difficoltà di gestione nonostante l’utilizzo gratuito dei locali.

La Commissione Direttiva proponeva di non avvalersi oltre de’‘opera delle suore per mancanza di fondi (£.400/annue per 2 suore più £.300/annue per la novizia). Il deficit dell’Ente ammontava a £.500.

Il Presidente fu costretto ad informare la Madre Superiora di questa situazione di dissesto, ponendo in alternativa alla chiusura dell’Asilo la riduzione del numero delle Suore.

Nel marzo del 1902 la Madre Superiora, comprendendo perfettamente la difficile situazione, non solo accettò di ridurre il compenso alle suore ma aumentò il numero delle religiose da tre a quattro; nel 1904 le Suore aumentarono ancora.

Nel 1907 venne costruito ed inaugurato il nuovo stabile dell’asilo in Piazza Vittorio Emanuele e localizzato nel verde parco amatissimo dai cittadini. Alla nuova costruzione venne dato il nome di “Asilo Infantile Principe di Piemonte”.

I bambini iscritti erano 157, la lista dei benefattori divenne numerosa e le entrate nelle casse dell’Ente provenienti dalle feste di beneficenza, dalle offerte dei Consiglieri del paese e dall’Amministrazione Provinciale permisero di provvedere anche agli aumenti di stipendio delle Suore.

(tratto da “Scuola Materna ieri e oggi: cent’anni di vita (1897 – 1997)”)